Questa è una di quelle puntate che ci permettono di mettere a fuoco la cultura klingon, di conoscerne i difetti e le parti affascinanti. Ho trovato molto interessante il rito
della SFIDA e la figura del cha’DIch (il secondo, quello che nella nostra socetà sarebbe l’avvocato).
Bella anche l’esperienza di Kurn (il fratello segreto di Worf) come ufficiale in seconda
dell’Entreprise, al posto di Riker, sempre per quel programma federale di scambio di ufficiali, soprattutto quando Kurn sottolinea che lui non ha mai ucciso nessuno
a tavola
(in risposta all’affermazione di Geordi).
Le scene all’interno del palazzo del consiglio imperiale sono fortissime, ma la scena dell’ammissione di colpa da parte di Worf è superlativa: a mio parere Worf accetta l’onta del disonore non per salvare il fratello Kurn, ma come atto di fedeltà verso l’impero, anche se corrotto, e in quest’occasione dimostra veramente di avere un
grande cuore di klingon. Ora il tradimento (da parte di Mog, padre di Worf) che ha portato al massacro di Khitomer è stato denunciato, ma la verità non verrà mai
divulgata ufficialmente, infatti morrà con Duras, mentre Worf recupererà tutto
l’onore in battaglia come si addice ad un vero guerriero klingon, e non in un’aula di tribunale.
Picard: Jean Luc entra in un mondo a lui estraneo, quasi ostile; Jean Luc studia e apprende le leggi klingon per svolgere il ruolo di avvocato difensore
in un processo klingon; Jean Luc mobilita i propri uomini per svolgere indagini su fatti avvenuti venti anni prima; Jean Luc non esita ad entrare nei bassifondi per scovare l'unica testimone (Kahlest la nutrice di Worf); Jean Luc affronta uno dei rari corpo a corpo; Jean Luc osa interrompere il processo ed è uno dei soli quattro uomini al mondo che conoscerà, e custodirà, il segreto di Khitomer.
Worf: il bruto, l'animalesco, l'uomo di poche parole (al più ruggisce), Worf, mostra qui il più tenero dei sentimenti verso questo fratello sconosciuto, ritrovato, che a sua volta era disposto, svelando la propria identità, a rischiare la morte (e in effetti la rischia). Worf che guarda il fratello sul
lettino dell'infermeria, carico improvvisamente di tutta la responsabilità per la sua vita.
Frasi degne di nota:
Worf a Duras:
“è un bel giorno per morire, e questo giorno non è ancora finito”;
Kahlest e K’mpec:
“Mi ha fatto un grande piacere rivederti, Kahlest”, “Sei rimasto
sempre troppo grasso, K'mpec”.