Guarda caso, come nella puntata “la misura di un uomo”, qui si parla dei diritti di una nuova forma di vita (quella androide) che, pur essendo stata dichiarata senziente e libera, stenta ad essere riconusciuta tale da molte persone.
Purtroppo, fin dall'inizio, Picard prevede l’inevitabile: l’ingordigia della flotta stellare nei confronti di Lal e la sua incapacità di vedere in Lal e Data due esseri viventi e non due “cose” da possedere, e pronuncia una frase bellissima:
“Gli uomini che hanno un briciolo di buona coscienza sanno quando è il caso di
disobbedire ad un ordine” – “come si può chiedere ad un padre di consegnare il proprio figlio alla nazione?”
È bellissimo vedere Data che segue la figlia Lal ("la diletta", in lingua Suaili) proprio come un neo-papà, apprensivo e pieno di orgoglio nel vedere i progressi della
stessa.
Alla fine, quando si vedono i danni irreparabili provocati in Lal dalla paura di perdere il padre, sì ho detto
paura perché Lal è capace di sentimenti, io ho sentito un amaro senso di rivalsa nei confronti dell’ammiraglio, ma poco rinfrancante.
Riporto di seguito le battute di commiato di Lal e Data:
Lal: "io sento, ti voglio tanto bene papà"
Data: "vorrei tanto provarlo con te"
Lal: "non essere triste, lo proverò io anche per te, grazie per avermi dato la vita"
Grandiose!!! Beh! alla luce di tutto cio non si può che concordare con Deanna quando dice:
“Si stenta a credere che Data non abbia emozioni”.
p.s. Questo episodio contiene la seconda scena più esilarante di tutta la serie TNG: Riker (completamente allo scuro delle novità) e Lal al bar di prora: Lal solleva Riker e lo bacia, a questo punto arriva Data che chiede a Riker quali siano le sue intenzioni nei confronti della figlia, e Riker che si chiede, con gli occhi, in che realtà si trova. (la prima? Deanna e Worf in camera da letto in “universi paralleli”).