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Allenamento

Heavy-Duty: una possibile evoluzione!, di Francesco Currò


(articolo tratto dall'e-book THE TRAINING)

Nella giungla delle molteplici teorie che riempiono le pagine degli scritti sul bodybuilding, accanto a molti metodi a dir poco “inutili”, si distinguono alcuni sistemi che forniscono maggiori garanzie - ovviamente se il nostro scopo è lo sviluppo della massa e della forza muscolare. Secondo il mio modesto parere, l’Hevy-Duty fa parte di questa categoria di metodi “eletti”. Certo, questa mia affermazione non mi farà passare alla storia come colui che ha scoperto chissà cosa, visto che l’efficacia dell’heavy-duty è collaudata da decenni di prove sul campo (vi dicono nulla i nomi di Mentzer, Viator e Yates?), ma cerchiamo di procedere per gradi.
Dopo aver individuato, in maniera univoca, una metodologia particolarmente produttiva, il passo successivo da fare è porsi la seguente domanda: è possibile ottimizzare qualcosa – nella periodizzazione, nella disposizione degli allenamenti, ecc. - per renderla ancora più produttiva? La risposta, a mio avviso, è sì!

Se andiamo a scomodare un po’ la Fisiologia, ci imbattiamo nella basilare informazione che ogni  muscolo necessita di un proprio tempo per recuperare dopo un allenamento. Di questo importante concetto, denominato “eterocronismo del ripristino muscolare”, però, non si trova traccia nell’Heavy-Duty (ma in realtà, neanche in nessun altra metodologia di allenamento…).
Una domanda che a questo punto potremmo porci, potrebbe essere la seguente: cosa accadrebbe applicando questo concetto (ripeto: importante perché dettato dalla Fisiologia) alla già produttiva metodologia dell’Heavy-Duty?

Poiché, i sistemi a frequenza multipla, sono un modo di ottimizzare gli allenamenti indipendentemente dalle tecniche adottate, cioè – a parità di altre condizioni – consentono SEMPRE di ottenere risultati migliori, senza mezzi termini, è possibile affermare che l’applicazione corretta di tale binomio potrebbe davvero tradursi in tabelle di allenamento dalla produttività lontana “anni luce” da quelle attualmente disponibili!

Ok, come asserisco soventemente, la mera teoria senza l’applicazione pratica è solo fine a se stessa e non ha molto significato. Quindi, con l’aiuto di un software da me elaborato (e dall’algoritmo brevettato) entriamo nel futuro.

A cosa serve il software? Semplice: ad elaborarmi in pochi secondi (senza software occorrono ore, giorni ...o anni: ci pensate quanto tempo servirebbe ad un istruttore per costruire un programma personalizzato per ogni allievo?) il Mesociclo, a frequenza allenante differenziata per ogni singola sezione muscolare, che desidero utilizzare. Nel caso specifico ho elaborato un mesociclo della durata di tre settimane: le crocette indicano i giorni in cui dovrete allenare la corrispondente sezione muscolare.

Giorni        L M V S   L M V S   L M V S
Quadricipiti  x             x          
Dorsali           x               x       
Pettorali         x               x       
Femorali                x             x   
Spalle        x   x     x   x       x  
Bicipiti        x         x         x     
Tricipiti       x         x         x  
Addominali    x   x       x       x   x   
Polpacci        x       x   x     x   x

Dopo la disposizione temporale delle sedute di allenamento, occorre pensare alle singole tabelle di allenamento per ogni singola sezione muscolare. Ecco una proposta per quadricipiti, pettorali e bicipiti femorali; il resto, se non volete farlo da soli, lo trovate nella mia dispensa tecnica “training”:

QUADRICIPITI
 RiscaldamentoSerieRipetizioniTecnicheRiposo
Leg extension2 x 51-28 Superset3 min.
Leg press2 x 51-215 Superset
Squat1 x 51-2(6+6+6) Superset3 min.

PETTORALI
 RiscaldamentoSerieRipetizioniTecnicheRiposo
Pectoral Machine2 x 52-36 Superset3 min.
Distensioni con 2 manubri su panca a 30°2 x 5 2-310Superset
Parallele1 x 51 Max ++2 Negative2 min.

BICIPITI FEMORALI
 RiscaldamentoSerieRipetizioniTecnicheRiposo
Leg curl*2 x 52-46 Superset3 min.
Stacchi da terra a gambe tese2 x 5 2-412Superset
* ad ogni ripetizione, mantenete la massima contrazione per circa 2 secondi


NOTE:
  1. Tutte le serie, escluse quelle di riscaldamento devono essere portate al limite: le ripetizioni riportare sono quindi semplicemente “indicative”
  2. Nelle serie di riscaldamento caricare gli attrezzi con pesi pari al 50-70% di quelli che utilizzerete nella prima serie effettiva.
  3. Tra il primo ed il secondo esercizio costituente una superserie, riposarsi il meno possibile (per i primi tempi anche 30 sec., ma poi max 10 sec.); finita la superserie ci si può riposare per il tempo indicato.
  4. Le tabelle presentate nell’articolo non vanno acquisite come “legge scolpita nella roccia”. Ricordate sempre che qualunque allenamento (tabelle e loro organizzazione temporale) per essere efficace in maniera ottimale deve essere personalizzato.
  5. Alla fine Mesociclo, saltate 1-2 allenamenti e poi ricominciate.
     
Francesco Currò, WebMaster di Scientific BodyBuilding (www.francescocurro.3000.it ; x_shadow@hotmail.com), Docente dell’Accademia del Fitness, Collaboratore ufficiale di "Cultura Fisica" e autore del libro "I Sistemi a Frequenza Multipla" e dell'e-book "THE TRAINING".


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