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Alimentazione

...dimagrire..., di Dr. Francesco Di Pierro


È il cervello che ci impedisce di dimagrire come ci piacerebbe!
Il cervello è senza dubbio l'oggetto più straordinario, complesso e misterioso che si conosca: 1300-1500 grammi di tessuto gelatinoso costituito da circa 100 miliardi di cellule (i neuroni) ognuna delle quali sviluppa una media di 10000 connessioni con le cellule vicine. Come si arriva a numeri tanto grandi? Attraverso due momenti: durante la vita fetale l’organismo produce non meno di 250000 neuroni al minuto. Ma 15, 30 giorni prima della nascita la produzione di nuove cellule cerebrali si blocca e comincia, per il cervello, una seconda fase che durerà per tutta la restante vita dell’individuo: creare nuove connessioni tra una cellula e l'altra. E, durante questo processo, le cellule che falliscono le connessioni vengono eliminate, per sempre. Già al momento della nascita sono la metà di quelle che erano soltanto un mese prima. E il loro numero è destinato a diminuire ancora. La loro moria diviene imponente a partire dai 30-40 anni quando, senza che l’organismo le sostituisca come avviene per gran parte degli altri tessuti del corpo, le cellule cerebrali cominciano a morire al ritmo di 100000 al giorno! Per fortuna il nostro declino mentale non è proporzionale ai numeri elencati: la plasticità cerebrale, la capacità cioè di sopperire alla morte cellulare creando sempre nuove connessioni, preserva infatti, in assenza di malattia, la totalità delle nostre facoltà mentali fondamentali (controllo e coordinazione di tutte le funzioni organiche) e di quelle superiori (pensiero, linguaggio, apprendimento, ecc.).
Ebbene una “macchina” tanto perfetta si oppone in realtà alla semplice perdita di massa grassa ed è la prima responsabile delle difficoltà enormi che si incontrano quando si cerca di dimagrire in maniera “esteticamente” corretta (eliminando le riserve di grasso e mantenendo la massa magra intatta). Infatti, come molti hanno sperimentato, anche dopo un digiuno di breve durata lo specchio riflette spesso l’immagine di un soggetto affamato, che lontano dall’aver perso il volume di grasso atteso, ha invece intaccato le masse muscolari del proprio corpo. La domanda ovvia è: perchè?
In generale, mentre l’organismo umano è in grado di ricavare l’energia necessaria per le proprie funzioni demolendo grassi, proteine e zuccheri, il cervello sopravvive solo grazie alla presenza di questi ultimi. Durante le prime fasi del digiuno il corpo, oltre ad utilizzare piccole quote di grasso, utilizza allora le scorte di zuccheri, immagazzinate essenzialmente nel fegato e nei muscoli, riducendole del 90% proprio per nutrire il cervello. Esaurite le scorte di zucchero, e ciò può avvenire anche dopo un solo giorno di digiuno (il valore in realtà dipende dal volume di fegato e muscoli), l’organismo inizia ad eliminare ingenti quantità di azoto con le urine, segnale che la demolizione delle proteine è cominciata. La cosa può apparire illogica dal momento che le scorte di grasso abbondano ancora mentre non esistono scorte di proteine! Ma se vi è larga disponibilità di grassi, perchè durante il digiuno l’organismo decide di privarsi di materiale tanto essenziale? Semplice, l’organismo dell’uomo non è dotato di quel corredo enzimatico che gli permetterebbe di ottenere zucchero partendo dai grassi ma solo di quegli enzimi che gli permettono di ottenere zucchero utilizzando le proteine.
Il cervello umano ha una richiesta energetica molto alta e fa suo più del 20% dell’energia prodotta dall’intero organismo. Inoltre utilizza normalmente soltanto il glucosio (uno zucchero) come fonte di energia, e la sua richiesta è molto alta (circa 100-140 grammi al giorno). Dal momento che fegato e muscoli dopo un solo giorno di digiuno possono averne terminato le scorte, l’organismo deve utilizzare altre sostanze da cui ricavare lo zucchero necessario alla sopravvivenza del cervello. E poichè le necessità metaboliche del cervello sono enormi ed inderogabili, le proteine del corpo (e quindi la massa magra), anche se svolgono funzioni biologicamente importanti, vengono sacrificate per mantenere costante il livello di zucchero nel sangue.
Certo che se fin dalle prime fasi del digiuno fosse possibile utilizzare i grassi come fonte di zucchero per il cervello, sarebbe sufficiente qualche stoico giorno di digiuno ad acqua, sali minerali e vitamine per modellare il proprio corpo secondo le ben più estetiche linee tracciate dalla muscolatura. Per fortuna non è così! Gran parte delle fibre nervose sono infatti “isolate” da un manicotto esterno che li avvolge proprio come il nastro isolante avvolge un filo elettrico scoperto. Questo manicotto, la guaina mielinica, è essenzialmente costituito da grassi (chimicamente degli acidi grassi). Se i neuroni avessero la capacità di demolire tali sostanze nel tentativo di ricavare energia finirebbero con il degradare quel “nastro isolante” che in realtà ne permette l’attività e il funzionamento. Nella sclerosi multipla, patologia cronico degenerativa ad eziologia ancora in gran parte sconosciuta che colpisce il sistema nervoso centrale, è proprio un danno di questo tipo che danneggia il soggetto: l’organismo attacca e distrugge infatti proprio quel manicotto che protegge e isola i “cavi elettrici” che compongono il cervello.

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